Qualcosa è successo: con l’associazione Demo abbiamo proposto #primalitaliano, una campagna di raccolta fondi per regalare lezioni di italiano per stranieri. In poco più di 20 giorni abbiamo raccolto 10.280 euro: sono più di 514 ore di italiano. 127 persone hanno donato in media 4 ore di italiano. Fra queste 23 hanno donato 1 ora, 55 da 2 a 4 ore, 50 da 5 ore in su.
Molti donatori hanno accompagnato il loro versamento con messaggi alla mail demotrento@gmail.com specificando il perché della propria adesione.
514 ore regalate vogliono dire questo:
– crediamo nell’incontro, nella conoscenza e nella nostra e altrui umanità. Non abbiamo paura degli altri e non siamo disponibili a vivere alimentati dal sospetto e dalla cattiveria: siamo responsabili di ciò che accade a noi stessi e a chi ci sta accanto;
– crediamo nella buona integrazione, che costa fatica a chi accoglie ma anche a chi chiede di essere accolto. Chi bussa alla nostra porta deve potersi impegnare almeno quanto noi: studiare, lavorare, faticare, conoscere, parlarsi, incontrarsi, capirsi, farsi spazio è il minimo che si può e deve chiedere a tutti;
– la conoscenza dell’italiano è importante, basilare irrinunciabile per un incontro positivo e costruttivo;
– il taglio dei fondi deciso dalla politica nazionale e locale indebolisce tutta la comunità, perché aumenta incomprensione, incomunicabilità, insicurezza, distanza;
– siamo cittadini e non sudditi. Le scelte della politica ci riguardano ma non siamo costretti a subirle passivamente. Possiamo e dobbiamo dire la nostra: con la parola, con una firma o come in questo caso con un impegno concreto.
– il volontariato è sempre stato ed è anche oggi un grande valore e una grande forza, ma non può e non deve diventare sostitutivo di un diritto e dovere costituzionale: porre le giuste condizioni per “rimuovere gli ostacoli” spetta alla innanzitutto a chi governa la nostra Casa Comune, nella consapevolezza che, finite le campagne elettorali, chi governa governa per tutti;
– il taglio dei fondi per l’italiano (ma anche per l’assistenza psicologica e l’accompagnamento al lavoro) significano nell’immediato più disoccupazione e più insicurezza almeno per 150 giovani professionisti che hanno studiato, investito il proprio tempo per prepararsi al meglio a questa delicata funzione: a queste persone vogliamo dire grazie e devono sapere che la loro professionalità è un valore e ci sta a cuore;
– non vogliamo né possiamo sostituirci alla politica: chiediamo che chi ci governa riveda le proprie scelte, per contribuire a costruire una comunità non basata sulla contrapposizione, ma sulla possibilità di un incontro, basato sul reciproco riconoscimento e rispetto. E a chi non governa ma siede nelle istituzioni chiediamo di facilitare e promuovere una revisione degli attuali indirizzi. Per il bene di tutti.
A PRESTO DUNQUE: CI INCONTRIAMO DI PERSONA? abbiamo tanto di cui parlare……
GRAZIE per questo bel inizio anno 2019!
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